E’ da alcuni giorni che vorrei scrivere qualcosa sulla pallacanestro femminilema ma, purtroppo, un velo di tristezza attanaglia le mie dita, oggi c’è il sole è una bella giornata, quindi mano alla tastiera.

Per il secondo anno consecutivo il campionato di A1 femminile, quindi il massimo, si presenta ai nastri di partenza con undici squadre (11), numero dispari quindi un team è costretto, ogni domenica, a riposare, così si dice in gergo, questo riposare è guardare le altre che giocano. Il motivo è che per il secondo anno consecutivo non si è trovato la dodicesima squadra disposta a sopportare gli oneri del massimo campionato! Per gli ONORI pari non freghi un tubo a nessuno.

Una nazione come la nostra dovrebbe avere un campionato di sedici /16) squadre se non diciotto(18), di sicuro non riflette ciò che succede nel maschile dove il campinato di A2 schierava al via trentadue (32) squadre…una follia e quello di serie B novanta (90)…attacco di megalomania. Da quest’anno nei maschietti si è rientrati nel “senno di poi”.

Ma rimaniamo con le “bimbe”…come dicono a Livorno. Nonostante questo “poco” il campionato non è equilibrato, ogni domenica almeno due partite finiscono ottanta a quaranta (80-40), per il resto è un duopollio Schio-Venezia. Inserirsi non è ECONOMICAMENTE possibile, per qualche anno ci ha provato la Virtus Bologna ma il fatto che poi vi abbia rinunciato, a livello di immagine, è stata una vera mazzata nelle tibie del movimento. In queste condizioni è veramente difficile che la Nazionale trovi il suo VELASCO. Ammesso che schierare la nazionale femminile sia un progetto e non una costrizione, ma ora avremo un nuovo e soprattutto FRESCO, corso e percorso federale, nuove idee, nuova linfa, nuovo slancio, NUOVA VISIONE del futuro…tutto nuovo!

Pensierino: allenatore convinciti, il massimo che puoi fare e non far perdere la tua squadra, allontana da te l’idea di poterla far vincere!

Di gianni

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