Semifinali che lasciano molti interrogativi. Trapani/Brescia, la terza partita partita della serie, per intensità e fisicità, sembra giocata tra due squadre di Eurolega. Per quaranta minuti pressione tutto campo, mani spesso addosso all’avversario, storie che sembrano tese, ma in realtà non lo sono, bellissima partita con punteggio sempre in bilico, ad un certo punto sembrava il GIROTONDO, quando tutti finiscono giù per terra. Brescia è costruita secondo un vecchio principio, l’asse play maker pivot e funziona alla grande. Nikola Ivanovic e Mirko Bilan, loro sono il segreto e l’alchimia della squadra un regista che fa girare l’attacco, un centro (pivot) attorno al quale ruota il gioco
Milano e Bologna sono sono due squadre di Eurolega, ma lo si vede solo a tratti, le difese non partono quasi mai da fondo campo e i contatti sembrano più casuali che abitudinali. Da meno venti a più dieci, da più venti fuori casa a meno dieci in casa. Will Clyburn, americano di Bologna assente, non incide quando gioca e lascia il segna invece quando è in tribuna…meditate. Non è semplice spiegare le trasformazioni di questi due Team, un fattore per l’Olimpia è sicuramente il MAESTRO Shavon Shields, però non può essere la sola spiegazione, se lui gioca sopra le righe vincono altrimenti perdono. Tonut ridotto a sventolatore di asciugamani, Ricci usato con il contagocce, Floccadori tredici minuti a Bologna e solo quattro a Milano, grande difesa individuale dei Meneghini in quel di Bologna e subito due passi indietro, nello stesso fondamentale, a Milano. Chissà cosa ci riserverà la prossima partita, intanto grazie a DMax che ci permetterà di scoprirlo.
Pensierino; più che discreti gli arbitraggi… finora, sempre ottimo il duo Castelli-Meneghin alla guida dei microfoni.