Ci sono solo due allenatori che pensano che Matilde Villa (Reyer Venezia) sia una play maker, il suo attuale allenatore Mazzon e quello della nazionale Capobianco. Il ruolo del regista è quello di costruire per gli altri e nel caso non ci fosse uno sbocco “andare in proprio”. Esattamente il contrario delle attitudini di Matilde. La conseguenza immediata si riverbera sulle attitudini di scorer della Villa e dello stallo offensivo delle sue compagne. Così coach Mazzon contro Colpobasso-Campobasso parte con Berkanj e Santucci in panchina e la non play maker nel ruolo di regista! Dopo pochi minuti tutto da rifare, piano partita saltato! Berkanj è l’ombra di se stessa, se si tratta di fascite plantare i suoi play off sono finiti. Mariella Santucci davanti all’agnostico Capobianco, salva capra e qualche cavolo, ma costretta a cambiare con il pivot avversario, commette due falli per contenerla…ma perchè? Che razza di piano partita è? La migliore di Venezia è costretta da uscire per cinque falli, ma Colpobasso non ne ha più,, Venezia conclude il supplementare in contropiede mentre le Molisane vanno ognuna per contro proprio in attacco, cosa che non avevano mai fatto prima.Una Venezia sfilacciata contro una Magnolia solida espugna il campo avversario, cosi è la pallacanestro.

Capobianco, intervistato all’intervallo, vede un movimento femminile in crescita, beato lui o povero lui! Una A1 che da due anni non riesce a trovare la dodicesima squadra, alcune società che avanzano pesanti dubbi sul loro futuro, l’unica cosa che si intravede è una grande preoccupazione.

Molto bene Chiara Pastore nel commento tecnico, equilibrata, rilassata e moderata, legge molto bene la partita, avanti così.

Pensierino: Ma gli arbitri donna che fine hanno fatto?

Di gianni

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