C’era una volta la difesa su un quarto di campo! C’erano una volta i maestri di questa difesa, due nomi? Giancarlo Primo e Sandro Gamba (chiedo scusa agli altri). Immaginiamo un filo immaginario che unisce i due canestri, ebbene proiettato sul palquet era un un punto di riferimento per i piedi dei difensori. Quelli sul lato della palla logicamente erano sul lato forte (lato della palla), i giocatori del lato debole (lontano dalla palla) dovevano tenere un piede all’interno della linea immaginaria e uno all’esterno, insomma a cavallo di questo FILO. Nel 1984 in Europa, quindi anche da noi, comparve la linea del tiro da tre punti, apriti cielo, quelli che da due avevano sempre spaccato i ferri, divennero temibili tiratori da tre punti. A fine allenamento si cominciarono a intravedere giocatori sparare bordate di serie da tre come se ogni giorno la linea venisse (e viene) spostata in meno o in più di qualche centimetro. Tutti a tirare coi piedi per terra con una lentezza tale che non potresti, in gara, nemmeno tirare sugli scarichi. Vuoi segnare da tre? Educa la mano a segnare da due. Allenavo in Svizzera e avevamo un giocatore Croato che nelle ultime partite non la metteva mai da dietro l’arco. Finisce l’allenamento e si mette a bombardare il canestro senza evidente risultato, mi avvicino e gli chiedo se volesse segnare da tre, “certo” risponde. Allora cominciamo a tirare da dentro l’area in scioltezza (lo forzo a usare le dita), poi ci spostiamo da due fuori dal pitturato, sempre in decontrazione, escludendo la forza, ultimo step andiamo da tre:” PROBLEMA RISOLTO” ….continua